2021: Tempo di bilanci!

Mancano circa 15 giorni alla fine del 2021.

Immagino siate impegnati nei consueti saluti natalizi ai clienti e negli acquisti per la famiglia. Finendo l’anno, però, è naturale fare anche un bilancio complessivo.

Nei prossimi giorni saremo inondati da dati che rappresenteranno l’aumento (o la diminuzione) di valore di molte variabili rispetto al 31 dicembre 2020.

Ad esempio, al momento in cui sto scrivendo*:

  • S&P 500 ha avuto una perfomance del +25%;
  • Euro Stoxx 50 di circa +18%;
  • FTSE MIB Italia di circa +20%.

Gli investitori con portafogli di investimento bilanciati, o bilanciati prudenti, dovrebbero quindi esser contenti perchè stanno beneficiando di una crescita a doppia cifra dell’asset class azionaria, che ha ripagato del rischio sostenuto e portato performance all’intero portafoglio.

Tutto bene quindi?

Non sempre.

Incredibile, ma vero (e non raro), potresti avere di fronte il cliente, il sig. Maicontento, che nonostante la crescita del portafoglio, non sia comunque soddisfatto. Perché? Perchè nella sua testa aveva fissato un rendimento “ideale” migliore di quello che ha prodotto il suo portafoglio oggi.

Così questo diventa, oltre che il tempo dei bilanci, anche il tempo delle spiegazioni che devono tenere a bada l’eventuale malcontento.

La sensazione di inappagamento comunque, non riguarda solo i clienti e i loro portafogli, ma a volte, può riguardare anche noi stessi. Pensiamo, per esempio, a quando immaginiamo i nostri obiettivi di crescita professionale.

Come ci poniamo di fronte ad essi?

Cosa possiamo fare per valutare desiderata e avvenimenti reali con correttezza?

Un recente libro di Dan Sullivan** fornisce una semplice, quanto efficace, riflessione sull’argomento.

Innanzitutto, per cominciare col piede giusto, dovresti metterti nelle condizioni psicologiche corrette per valutare quanto stai facendo.

Per far questo, Sullivan osserva che la regola aurea è quella di evitare di cadere nella trappola del “GAP”.

Cosa significa?

Immagina di essere di fronte ad un prospect molto importante.

Tu sai che se lui decidesse di affidarsi a te, riusciresti a crescere economicamente (e professionalmente) in tempi rapidi.

Sei molto teso. Hai paura di perdere questa opportunità.

Dal punto di vista psicologico, come riesci a lavorare mentre sei “a mollo” nel timore della perdita?

Ecco qua! Stai cadendo nella trappola del GAP.

Lavori con un obiettivo ideale che, però, nella tua testa hai già fatto tuo.

Di conseguenza, il solo pensiero che il potenziale cliente non diventi tuo cliente, crea un GAP negativo nel tuo bilancio emotivo (con stati di ansia e/o paura).

La trappola del GAP è micidiale!

Anche i tuoi clienti, quando valutano i rendimenti dei loro portafogli, cascano nello stesso laccio. E lo stesso accade in te, quando hai a che fare con importanti clienti potenziali, o quando devi dare un giudizio sullo stato di avanzamento di una qualsiasi attività.

In generale il meccanismo è questo:

la trappola del gap rappresenta guardare sempre la differenza tra l'ideale e l'oggi.

Sappiamo bene che la situazione ideale non sempre corrisponde a quella reale!

Come dovremmo allora allenare il nostro cervello a valutare correttamente i progressi che otteniamo?

Sullivan suggerisce di effettuare la valutazione partendo dalla situazione di partenza, più che dalla situazione ideale.

Un esempio pratico: pensiamo a Simone Biles, la ginnasta americana più forte in attività. Nelle scorse Olimpiadi ha stupito il mondo intero per i suoi ritiri imprevisti e per le sue medaglie di bronzo.

Come dovrebbe valutare la Biles la sua straordinaria carriera, per non impaludarsi nella trappola del GAP?

Guardando al GAIN!

In altre parole guardando indietro e valutando quanto è riuscita a raggiungere sino a oggi:

Guardare al GAIN significa guardare a cosa si è riusciti a costruire. Guardare la situazione di partenza e l'oggi.

Essere nel GAIN significa:

  • misurare te stesso e quanto hai fatto, rispetto a dove eri prima, ovvero guardare ai progressi fatti;
  • evitare di valutarti su parametri esterni o ideali che ancora non hai acquisito;
  • indirizzare correttamente le valutazioni e i comportamenti affinché da ogni esperienza tu possa ottenere un guadagno.

Se tu chiedessi a me: “cosa hai imparato da questo 2021?”

Io risponderei senza dubbio che: non è importante aver ragione in una discussione. (Mia moglie lo sa bene … 😉 )

Perchè?

Perchè se hai necessità di aver ragione in una discussione, allora sei nel GAP!

Se sei coinvolto a tal punto che la tua passione diventa un’ossessione che non permette di vedere il punto di vista dell’altro, allora sei nel GAP.

Infatti la passione ossessiva*** impedisce di:

  • essere consapevole;
  • vivere bene il presente, perché sei completamente rapito dalla tua ossessione. La conseguenza è che verrai divorato dai rimpianti, dai se e dai ma;

Riuscire ad avere, invece, una passione armoniosa*** è l’obiettivo auspicabile, perché questa, già di per sé, è motivante e sana.

In questo ultimo caso sarai:

  • tu a controllare la tua passione, piuttosto che lei te;
  • intuitivo e premuroso verso quello che stai facendo, non reattivo e insensato;
  • orientato agli obiettivi e ai progetti di vita, e non vittima delle preoccupazioni del momento.

Per continuare a fare un bilancio (GAIN) di quest’anno e per salutarci augurandoci Buon Natale in maniera divertente, ti ricordo l’evento di domani sera 16 Dicembre alle 18 con gli amici di Allianz Global Investors e Germano Lanzoni:

“Canto di Natale di un milanese speciale. Obiettivi e valori che cambiano il mondo.”

Se non ti sei ancora iscritto puoi farlo a questo link:

https://bit.ly/3d0ifkY

A presto!

*Fonte www.investing.com con dati aggiornati al 11 dicembre 2021.

** “The GAP and GAIN” (2021), Dan Sullivan e Benjamin Hardy

*** R.J. Vallerand (2010) “On Passion for Life Activities: The Dualistic Model of Passion”, https://crystalkwok.github.io/images/timeline/vallerand.pdf

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