“È tutto sotto controllo?”
Le 4 parole che tormentano l’investitore ai 4 angoli della terra.
Se la domanda “è tutto sotto controllo?” fosse rivolta agli obiettivi previdenziali degli italiani, la risposta sarebbe: “mica tanto…”
In una recente ricerca di Ania* l’Italia esce con le ossa abbastanza rotte:
- il 53% della popolazione italiana non ha attivato una forma di previdenza complementare (vs il 43% della media europea);
- entro il 2050 il rapporto della popolazione con età superiore ai 65 anni rispetto alla popolazione attiva (15-64 anni) passerà da un attuale 1 a 3 a 2 a 3 (circa 20m di over 65 su 30m di persone attive);
- nel 2018 gli italiani hanno speso 107 miliardi di euro in giochi e lotterie contro i soli 16,2 miliardi di euro di contributi versati nelle diverse forme di previdenza complementare.
Il Covid 19, dalla sua, non aiuterà per niente. Anzi, molto probabilmente accentuerà le sospensioni dei versamenti che già nel 2019 erano cresciute**.
Cosa fare dunque?
Le ultime stime della Ragioneria Generale dello Stato (2019) ci dicono che il tasso di sostituzione complessivo (l’importo della pensione di base e complementare rispetto all’ultima retribuzione) si dovrebbe mantenere ad un livello intorno all’82% al 2040, ma solo a patto che:
- il PIL cresca ad un ritmo pari a circa l’1% all’anno (obiettivo sfidante, vista la pandemia);
- i contribuenti abbiano carriere senza interruzioni e utilizzino per intero l’esenzione fiscale per costruire i piani di previdenza complementare (5.165 euro all’anno di deducibilità).
Penso che queste stime siano ottimistiche. Purtroppo, nonostante il lavoro fatto, c’è ancora molto da fare.
Questo perché, le persone quando pensano all’importanza del denaro nelle loro vite commettono due errori:
- da un lato sovrastimano quanto denaro è necessario per essere felici;
- dall’altro sottostimano quanto denaro sarà necessario per mantenere il loro stile di vita in futuro.
A questo punto la domanda che mi sono fatto è stata:
Come calcolare in modo semplice, quanto denaro mi servirà per mantenere il mio stile di vita quando andrò in pensione?
Bastano pochi secondi e una calcolatrice:
- La retribuzione attuale perché questa valorizza il tuo stile di vita attuale;
- l’80% perché gli esperti raccomandano sufficiente avere circa l’80% del reddito pre-pensionistico durante la vita in pensione;
- 4% perché dividere per un fattore pari al 4% è una regola del pollice sull’aspettativa di vita, ovvero stima che vivremo mediamente circa 25 anni durante la pensione (es. 66+25=91)
Hai provato a fare il calcolo su te stesso?
Ti aiuto … se avessi un reddito di 80 mila euro all’anno il capitale necessario complessivo per mantenere lo stile di vita durante la pensione sarà pari a 1.600.000 euro (80.000 x 80% = 64.000 : 4%= 1.600.000).
Se il sistema pensionistico pubblico riuscisse a coprire il 60% della retribuzione attuale, allora per arrivare all’80%, occorrerebbe compensare un ulteriore 20% grazie all’attivazione delle forme di previdenza complementare.
Nel caso ipotizzato significa accumulare un capitale ulteriore di 400.000 euro.
Qualche anno fa Ania fece un’indagine per capire l’impatto della consapevolezza del tasso di sostituzione sulle persone che avevano ricevuto la “busta arancione”:
“Essere consapevole” aveva spinto molte persone ad attivarsi, rispetto a chi non lo era.
Tolstoj scriveva: “tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici”. Anche io, spero che questa semplice “regola del pollice”, possa aiutarti a rendere i tuoi clienti più consapevoli e li spinga a programmare una vecchiaia più serena.
* La Previdenza complementare e il valore della garanzia.
** Sole 24 Ore,“Fondi pensione, crescono del 4% gli iscritti ma aumentano le sospensioni dei versamenti”, 24 giugno 2020