3 piccoli insegnamenti da ricordare

Vivere significa fare esperienza. L’esperienza è vana se non porta con sé degli insegnamenti di cui fare tesoro. Questi ultimi inevitabilmente influenzano il nostro comportamento e modo di pensare.

Ovviamente ognuno di noi ha maturato le proprie conoscenze da cui ha tratto le proprie lezioni di vita. Alcune di esse in particolare diventano delle vere e proprie bussole, più che delle nozioni da tenere in background nel bagaglio di esperienze.

Mi piacerebbe riflettere su alcune di esse insieme a te. In particolare vorrei ricordare quelle che a mio avviso dovremmo appuntarci bene in testa non solo nella nostra vita, ma anche nel nostro lavoro di consulenti.

1. Tutti apparteniamo ad un gruppo

Tutti apparteniamo ad un gruppo e sottovalutiamo quanto questo fatto influenzi il nostro pensiero.

Spesso a sostegno di questo argomento viene portato questo esempio:

  • esiste una bassa correlazione tra chi nega i cambiamenti climatici e la relativa alfabetizzazione scientifica;
  • esiste invece una forte correlazione tra negazione dei cambiamenti climatici e affiliazione politica.

Forse è un esempio un po’ estremo, ma dà chiaramente l’indicazione che tutti noi abbiamo delle opinioni sul mondo, ma a volte queste dipendono più dalla nostra identità che dalla pura analisi dei dati.

I gruppi sono ovunque intorno a noi: nazioni, partiti, aziende, famiglie, filosofie economiche, stili di investimento, comunità sui social media, ecc…

È molto difficile non far parte di alcun gruppo; anche se facessimo gli eremiti sul cucuzzolo di una montagna saremmo comunque parte del gruppo degli eremiti! 😉

Abbiamo bisogno di appartenere a qualcosa e proviamo conforto nel sapere quanto gli altri comprendano e condividano le nostre origini, i nostri pensieri e gli obiettivi a cui puntiamo.

Però il rischio di sviluppare un eccessivo senso di appartenenza potrebbe tradursi in una scarsa capacità di sfidare le idee comuni del gruppo, impedendo quindi la diversificazione delle opinioni.

Perdere il sostegno del gruppo ci farebbe sentire nudi e indifesi come una lumaca senza la sua casetta.

Occorre quindi rimanere vigili e non sottovalutare il peso di questa influenza invisibile.

2. Nulla di nuovo sotto al sole

Il mondo cambia ed evolve intorno a noi, ma alla fine i comportamenti e i risultati si ripetono con regolarità disarmante.

Lo storico inglese Niall Ferguson cita spesso:

“I morti dell’umanità sono più numerosi dei vivi con una proporzione di 14 a 1. Noi tutti ignoriamo l’esperienza accumulata da una così grande moltitudine a nostro rischio e pericolo”.

Chi può dargli torto a vedere e sentire le cose che accadono ogni giorno.

Eppure, come rammenta Ferguson, la più grande lezione proveniente dai miliardi di persone che ci hanno preceduto è che queste hanno già avuto esperienza di tutto quello che stiamo provando oggi.

Nascite, amori, sofferenze, successi, tradimenti… tutto è stato già visto al di sotto della nostra sfera celeste. E anche se oggi il contesto e la tecnologia è estremamente differente rispetto al passato, proprio come hanno fatto i nostri predecessori, noi:

  • passiamo velocemente dall’ottimismo al pessimismo nei momenti peggiori. Questo switch di atteggiamento nelle nostre vite pervade anche il nostro atteggiamento nei confronti degli investimenti;
  • contrastiamo (con scarsa probabilità di spuntarla) la cosiddetta legge del “ritorno verso la media”. Tutto quello che va su prima o poi torna giù, ma, per la stessa ragione, anche tutto quello che va giù prima o poi tornerà su;
  • pensiamo che le cose di dominio popolare siano le più sicure solo perché coinvolgono molte persone. In realtà spesso possono essere molto pericolose. Questo vale per gli investimenti come anche nella vita. Ad esempio, quando prendiamo una pillola perché la prendono gli altri, dando per scontato che funzioni anche per noi oppure quando cerchiamo l’investimento migliore. Come sai, non esiste l’investimento migliore in assoluto, ma il migliore per me, per la mia vita.
  • dimentichiamo che ciò che “guida” gli eventi di oggi potrebbe non “guidare” gli eventi di domani. La storia più recente viene spesso abusata quando eventi specifici e circostanziati sono presi a mo’ di guida per il futuro. Per trovare una guida, sarebbe invece molto più utile guardare ai comportamenti passati delle persone nelle situazioni di rischio o le risposte agli stimoli che possono fungere da incentivo, perché queste reazioni restano piuttosto stabili nonostante il passare dei secoli. Chi si occupa di finanza sa che questa lezione è presente nella stabilità temporale dei “premi a rischio” delle principali asset class. I premi a rischio, proprio perché dipendono dai comportamenti umani, sono più stabili dei singoli eventi.

3. Credere è il più grande super potere a nostra disposizione.

Alcune cose sono vere che ci si creda o no. Altre diventano vere solo se ci crediamo.

L’acqua bolle a 100 gradi. Il fumo fa male. Il presidente J.F. Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dallas. Queste sono cose che sono vere a prescindere dai nostri convincimenti.

Invece una banca può continuare a operare o può fallire a seconda di cosa credono i clienti.

Se qualcuno crede che una banca fallirà e un numero sufficiente di persone gli crede, alla fine quella banca fallirà: i clienti chiederanno di ritirare il loro denaro dai conti contemporaneamente e il gioco sarà fatto (First Republic Bank è l’ultimo esempio in tal senso).

Ovviamente, ciò vale anche in senso positivo.

Ci sono poche cose che influenzano la nostra vita quanto la visione che abbiamo di noi stessi o del genere umano. Quello che presumiamo di noi o degli altri è spesso quello che evochiamo. Per questo sono convinto che cercare la parte buona delle situazioni o delle persone, alimentando un modo di vedere le cose meno negativo o cinico, può spingere il tuo interlocutore a voler contraccambiare, mettendo in moto un atteggiamento più costruttivo verso ciò che accade nella vita.

Progettare il nostro domani o aiutare i nostri clienti a farlo, dipende dalla nostra volontà.

Credere che questo atteggiamento sia efficace per vivere una vita più appagante deriva dalle nostre scelte.

Non so se, come me, condividi anche tu questi insegnamenti.

Sono curioso però di sentire la tua voce (se vuoi, scrivimi in privato) per confutare o arricchire questo elenco.

In generale, mettersi in discussione e valutare un altro punto di vista penso richieda umiltà; e l’umiltà è uno dei sentimenti meno di moda oggi.

Eppure, a mio parere, l’umiltà avrebbe tutte le potenzialità per diventare un trend topic.

Riconoscere di avere molto da imparare, riflettere su alcuni insegnamenti che possono inizialmente cozzare con le proprie convinzioni, ma che sentiamo comunque validi; decidere di prendere in considerazione tutto ciò è una grande prova di coraggio!

Cogliamo quindi questo tempo come occasione per trasformare i nostri limiti in punti di forza, perché la consapevolezza sia il primo passo verso il cambiamento.

Chiudo gli occhi e mi vengono in mente i visi di molti consulenti che conosco: questi, nonostante abbiano già raggiunto risultati significativi, mantenendo un atteggiamento umile, continuano a crescere e ad imparare con lo stesso entusiasmo dei primi anni di attività.

È a loro e al loro atteggiamento positivo verso gli insegnamenti della vita che dedico la mia riflessione di oggi!

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