Nostalgie finanziarie: a volte ritornano

La nostalgia è il desiderio per qualcosa che non abbiamo più a disposizione. Per poter provare questo sentimento però, occorre aver conosciuto persone, amato luoghi, condiviso dei ricordi.

La parola “nostalgia”* è stata coniata nel 1688 da uno studente di Medicina che unì 2 termini greci nòstos (ritorno) e àlgos (dolore) per spiegare nella sua tesi il preciso significato di chi lontano dalla sua patria desiderava tornarvi.

È un sentimento particolare la nostalgia, perché nonostante sia triste e malinconica, può risultare al contempo dolce e persino piacevole.

Com’è possibile una cosa del genere?

La magia accade perché questa emozione è capace di farci viaggiare nel tempo e nello spazio; ci riporta a periodi, ad incontri, a esperienze di vita che pur lontane nel tempo, sono state vissute intensamente. È un sentimento generoso perché ci lascia sempre in fondo al cuore qualcosa di positivo: ci ricorda che in quel momento, con quella persona o in quella situazione siamo stati felici. E dunque, se da una parte ne sentiamo la mancanza e ce ne rattristiamo, dall’altro rinnoviamo quella felicità dentro di noi.

La nostalgia finanziaria è solo una declinazione della nostalgia in senso generale. Tutti gli italiani l’hanno provata nel lungo decennio di tassi negativi e di prezzi stabili (o in discesa), evocando ben altri periodi!

Quante volte parlando con i clienti ti veniva portato ad esempio l’epoca dei tassi positivi o il periodo in cui i prezzi degli immobili crescevano con una certa costanza?

Tipicamente il cliente commentava: “Eh, si stava meglio prima, si viveva bene, tutto era più semplice e chiaro. Oggi tutto è più complicato e difficile da comprendere…”. Insomma in quegli incontri i clienti non facevano altro che riempire l’insoddisfazione del presente, con il ricordo del passato.

Eppure gli anni trascorsi sono stati eccezionali; un periodo senza eguali in cui i consulenti finanziari hanno avuto la possibilità progettare il futuro con i clienti, senza avere a che fare con la presenza ingombrante dei due poli di attrazione più forti:

  1. i rendimenti del “presente” dati dai Titoli di Stato e simili;
  2. i prezzi in crescita del recente “passato” dati dagli immobili.

Sono stati anni in cui i consulenti hanno avuto la possibilità di accelerare e far vivere un’esperienza di investimento nuova ai propri clienti; per la prima volta non si era troppo vincolati ai panorami già noti e si poteva costruire un approccio agli investimenti non usuale per l’italiano “medio”.

Secondo te i nostri compatrioti hanno imparato a guardare avanti?

A guardare i dati sembrerebbe che il sogno nostalgico degli italiani sia tornato ad essere reale.

  • Gli immobili**. I prezzi in ascesa del mattone allettano nuovamente e non poco gli investimenti delle famiglie:
indice dei prezzi delle abitazioni nuove e esistenti. su base 100 del 2010, 4 trimestre del 2022 116
  • L’investimento obbligazionario in titoli*** . Dopo diversi anni in cui le abbiamo viste crescere senza sosta le famiglie italiane hanno iniziato a spostare le giacenze di denaro in conto (sollecitate anche dalle banche) verso Titoli di Stato e simili, in modo da intercettare rendimenti (percepiti a “rischio zero”) più interessanti:
investimento obbligazionario titoli di stato. marzo 2023 incremento anno su anno del 10,9%

Viceversa le gestioni patrimoniali e i fondi comuni di investimento**** (più globali e diversificati), che hanno registrato una costante crescita negli anni passati, hanno iniziato ad essere alleggeriti:

raccolta netta da inizio anno 2023. gestioni di portafoglio -7.744 mln. euro. istituzionali -9.204 mln. euro.

Ovviamente una rondine non fa primavera e un riposizionamento del patrimonio su vecchi “amori” non esclude che questi cambiamenti siano comunque legati a solidi obiettivi di vita e a una corretta pianificazione.

L’osservazione dei dati e i sottostanti comportamenti aggregati, però, mi hanno portato alla mente la storia di Ulisse.

L’eroe greco, dopo aver combattuto per 10 anni sotto le mura di Troia, decide di riprendere la strada di casa. Come sai, per una serie di peripezie Ulisse impiegherà 10 anni prima di approdare di nuovo ad Itaca.

Di questi 10 anni, 7 li trascorrerà sull’isola di Ogigia insieme alla bellissima ninfa Calipso. Calipso (un po’ come le sirene dei Titoli di Stato o degli immobili oggi) farà di tutto per tenerlo con sé, amandolo, riempiendolo di attenzioni in modo da renderlo felice. Ad un certo punto, pur di non farlo andar via, arriva a promettergli addirittura il dono per eccellenza: l’immortalità (che nel caso degli investitori è la variabile “certezza”).

Quanti rinuncerebbero a questo dono?

Ulisse rifiuta. La mancanza di qualcosa per cui vale la pena rischiare è troppo forte:

  • sua moglie Penelope. Una donna meno bella e meno giovane di Calipso, ma colei che ama;
  • la sua isola aspra e pietrosa, meno lussureggiante della verde Ogigia, ma il luogo dove l’eroe vuole tornare a vivere.

I prossimi mesi saranno cruciali per capire se il lavoro svolto dai consulenti nei 10 anni a tassi zero o negativi, con titoli di stato e immobili “fuori servizio” sia stato così trasformativo da lenire le nostalgie del passato dei propri clienti.

Non dimenticare che Calipso, in greco, significa “nascondere”.

La ninfa voleva che Ulisse dimenticasse affetti e obiettivi. Lo stesso potrebbe valere per i titoli di stato e per gli immobili, che se non inseriti in una adeguata pianificazione, potrebbero far dimenticare ai nostri clienti la risposta a questa domanda fondamentale “Perché il denaro è importante per te?”.

*https://it.wikipedia.org/wiki/Nostalgia#:~:text=La%20nostalgia%20(parola%20composta%20dal,passato%20che%20si%20vorrebbe%20rivivere.

**https://www.istat.it/it/files//2023/03/CS-abitazioni-Q42022.pdf

***https://www.abi.it/DOC_Mercati/Analisi/Scenario-e-previsioni/ABI-Monthly-outlook/Sintesi%20aprile%202023%20st.pdf

****https://www.assogestioni.it/sites/default/files/docs/2023_03_mm_anteprima.pdf

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