10 anni fa, durante una tappa di un roadshow per la società di gestione in cui lavoravo, ebbi l’occasione di conoscere i marchesi Antinori.
L’incontro si teneva nella nuovissima (al tempo) e bellissima cantina che la famiglia Antinori* aveva completato a Bargino (vicino a San Casciano Val di Pesa), in pieno “Chiantishire”.
L’opera era davvero monumentale: la cantina era stata ricavata lavorando internamente un’intera collina. Parliamo di qualcosa come 300 mila metri cubi di terra e 3,5 milioni di chili di armatura in ferro. Dall’esterno nulla veniva percepito del lavoro dell’uomo, nel pieno rispetto della natura circostante; ai piedi della collina, invece, come in un film di 007, la strada scompariva, conducendoci direttamente in cantina.
I marchesi Antinori ci raccontarono che ciò che vedevamo intorno a noi era il frutto di un percorso di crescita di 50 anni e di un investimento economico superiore ai 100 milioni di euro.
A sentire l’ammontare della cifra uno dei presenti commentò: “Un investimento importante, da far tremare i polsi!”. Ricordo però ancora oggi la risposta del marchese: “Sì certo! Ma vedete noi ragioniamo in ottica di generazioni. Saranno le prossime generazioni che ne raccoglieranno pienamente i frutti”.
Quella risposta mi impressionò perché era molto distante dal comune sentire. Mi sembrava di trovarmi di fronte a un marziano terrestre! Effettivamente però, io mi stavo interfacciando con la 26ma generazione di una famiglia che aveva iniziato la propria tradizione vitivinicola nel 1385, in pieno Medioevo e quindi aveva vissuto in presa diretta l’avvicendamento generazionale intorno ad uno stesso unico scopo!
Nondimeno quella risposta mi colpisce ancora oggi perché racconta qualcosa che va oltre il semplice passaggio generazionale. Infatti:
- alcune persone (o famiglie) accettano di buon grado di lavorare oggi pensando ai frutti che i propri discendenti potranno raccogliere in futuro;
- queste persone sono state in grado di costruire nel tempo, in modo esplicito e convinto, un “orizzonte temporale mentale” (un atteggiamento, un modo di vivere e pianificare) che va oltre il breve termine, anzi che si proietta addirittura al di fuori della propria generazione.
È evidente che la generazione Antinori da me incontrata sia il frutto di quanto i propri avi hanno seminato nello scorrere dei secoli; nascere in un casato con un legame così forte con il tempo e con la storia deve mettere tutti giorni ogni membro della famiglia di fronte al valore della pianificazione in ottica ultra-generazionale. I benefici degli sforzi e degli investimenti fatti nel passato sono quotidianamente tangibili nel presente, per cui il pensiero di “restituire” alla propria discendenza diventa un pensiero quasi naturale.
Questo ricordo mi è balzato alla mente mentre leggevo un articolo di Morningstar** che descriveva proprio il concetto di “orizzonte temporale mentale”.
In cosa consiste l’ “orizzonte temporale mentale”?
Questo concetto risponde alla domanda:
quando pensi al tuo denaro e al tuo patrimonio fino a che punto nel futuro tendi a pensare e pianificare?
La risposta corrisponde al tuo specifico “orizzonte temporale mentale”.
Come sai, alcuni hanno un orizzonte di pochi giorni, altri di mesi o qualche anno, altri ancora si spingono a ragionare invece in ottica di generazioni.
Lo studio di Morningstar analizza un campione di 900 famiglie statunitensi, fornendo la distribuzione dell’ “orizzonte temporale mentale” del campione, correlando in più questo dato con la capacità di creare ricchezza netta da parte di ognuno dei partecipanti.
Il grafico conferma la percezione diffusa che:
- la stragrande maggioranza delle persone ragiona nel breve termine (più della metà in giorni, settimane e mesi);
- ma aggiunge l’evidenza che le persone che vanno oltre il breve termine, hanno una correlazione positiva tra “orizzonte temporale mentale” più lungo (anni, decenni o generazioni) e capacità di accumulare ricchezza netta.
Anch’io, come gli studiosi di Morningstar, penso che la relazione tra le due variabili possa essere bidirezionale.
Però, cosa viene prima?
- La capacità di pensare al futuro e poi la crescita della ricchezza?
- Oppure è la crescita della ricchezza che ti spinge ad allungare il tuo sguardo sul futuro?
Probabilmente le due cose sono connesse e si alimentano a vicenda. Tutto ciò, comunque, non cambia l’essenza della questione:
la relazione positiva tra “orizzonte temporale mentale” più lungo e la relativa migliore salute finanziaria è una buona notizia.
Possiamo ottenere di più dal nostro denaro o patrimonio se accettiamo di modificare le nostre abitudini mentali.
Come possiamo agire a favore di un cambio di abitudini mentali?
Prima di tutto è necessario che qualcuno assista le persone in questa evoluzione; un “personal trainer” della consulenza finanziaria che aiuti il cliente a portare avanti l’impresa nel tempo!
In seconda battuta se richiedessi al tuo cliente di tenere uno sguardo nel lungo termine, tu per primo devi dare questo esempio. Cosa intendo dire? E’ essenziale non aver fretta e investire con pazienza nella costruzione di una relazione a lungo termine, addirittura intergenerazionale se ti è possibile!
Infine con tale pazienza e perseveranza dovresti:
- non pretendere che chi ha sempre ragionato in termini di mesi, possa da lì a poco accettare di ragionare in termini di decadi. Allenare una nuova mentalità è come allenare il corpo, ci vuole gradualità e costanza, occorre pazienza;
- rendere viva la gestione degli investimenti con immagini ed emozioni che descrivano cosa sarà possibile realizzare con quel denaro in futuro. Sostituire immagini sfocate con dettagli vividi, che generano dei sentimenti aiuta a rendere tangibili e possibili gli obiettivi che si cercherà di raggiungere con la pianificazione;
- dedicarti periodicamente a disegnare un quadro generale con dei check up patrimoniali. Perchè ti dico questo? Perchè non fornirai solamente un quadro di insieme oggi, ma aiuterai anche ad estendere l’ “orizzonte temporale mentale” verso il futuro: da mesi a anni, da anni a decadi e da decadi a generazioni.
Gli Antinori di oggi hanno un’abitudine mentale a ragionare in termini generazionali che hanno acquisito nel tempo. Con le dovute proporzioni, questa prerogativa non è unica; è semplicemente una sana abitudine figlia di allenamento e dedizione che è possibile fare anche nostra col tempo!
*https://www.antinori.it/it/tenuta/tenute-antinori/antinori-nel-chianti-classico/
**https://www.morningstar.com/financial-advice/investing-with-mental-time-horizon