Estate 2016. Giovanni e Lara, insieme ai figli Francesco e Anna, decidono di fare una vacanza in Francia.
La loro mèta è Parigi. Fissano il volo aereo e la casa dove alloggiare.
Dopo un viaggio molto tranquillo, in serata arrivano a destinazione.
La casa è molto carina e la padrona di casa gentile. L’unico problema, non dichiarato sin da subito, è che in casa ci sono una gatta con 2 gattini nati da poche settimane.
Questa cosa disturba non poco Giovanni e Lara, ma essendo appena arrivati, decidono di soprassedere. Pensano: “I ragazzi saranno contenti di giocare con gli animali…”
Dopo mangiato vanno a dormire presto.
Inizia l’incubo!
Giovanni si mette a letto e appena poggia la testa sul cuscino sente urlare e piangere la figlia Anna. Un secondo dopo è Francesco, il figlio più piccolo, che urla stile Tarzan.
Giovanni e Lara, molto spaventati, corrono nella stanza dei bambini. Trovano Anna, in piedi, scossa e ferita. Francesco a letto che continua ad urlare.
“Cosa è successo?” chiede Giovanni ad Anna.
Anna risponde: “La gatta si è avventata su di me perchè ho messo giù dal letto i gattini. Mi ha graffiato e morso gambe e braccia.
“E tu perchè piangi? Sei ferito anche tu?” chiede, girandosi verso il piccolo Francesco.
“No papà! Ho pensato: “adesso, finito con lei, passerà a me!”*
La reazione di paura di Francesco è simile a quella che, in questi giorni, molte persone stanno vivendo in Europa!
La paura che la guerra possa estendersi e possa toccarci direttamente.
Lo so, Francesco nella sua reazione non è stato molto coraggioso nei confronti di Anna, anzi, direi piuttosto accecato dalla paura.
Nella sua testa, però, il simulatore di realtà (che abbiamo tutti noi), ha fatto in pochissimi secondi dei calcoli e ha stimato lo scenario peggiore, facendolo piangere e urlare come se fosse già avvenuto.
La paura, in altre parole, ha avuto un peso maggiore rispetto al pericolo reale (ovvero alla concreta possibilità che mamma gatta lo attaccasse).
La situazione opposta è avvenuta invece ad Anna. Nel momento in cui ha deciso di prendere e spostare i gattini, ha sottostimato che la mamma gatta potesse vedere quel gesto come un atto di aggressione verso i suoi cuccioli.
Immaginiamo i due casi in questo modo:
L’emozione della paura funziona così:
- Stima incessantemente i pericoli (ovvero i rischi reali) nella nostra vita;
- Alcune volte ci riesce con grande precisione ed è un salva vita, in altri casi, al contrario, se ne discosta ampiamente.
Dall’esempio che ti ho fatto capisci che avere le paure “giuste” (ovvero il più possibile proporzionate agli eventi) è, sicuramente non facile, ma molto importante per le nostre vite!
A questo punto, ti starai chiedendo:
Visto che i miei clienti alcune volte si trovano nelle condizioni di Francesco (la paura sovrasta i pericoli), è possibile imparare ad avere le paure “giuste”?
Certamente si!
La cosa intrigante di questa storia è che la psicologia, quando fa riferimento alle emozioni di base o universali, parla di:
- Gioia;
- Rabbia;
- Disprezzo;
- Sorpresa;
- Disgusto;
- Tristezza;
- Paura.
Ma non dice nulla sul Coraggio.
Perchè?
Perchè il Coraggio è un sentimento derivato.
Il Coraggio deriva dalla Paura.
Il Coraggio nasce dall’affrontare le nostre paure.
In altre parole: la Paura affrontata diventa Coraggio!
Il lavoro dei consulenti può essere visto come un lungo percorso dove, insieme ai clienti, si affrontano le paure (ad esempio gli alti e bassi dei mercati) e man mano si guadagnano “punti Coraggio”.
Lo sanno molto bene i colleghi consulenti che in questi giorni hanno chiamato i loro clienti storici per rassicurarli e si sono sentiti dire:
“Cara Sabrina o caro Marco, ne abbiamo passate tante insieme! Sono sicuro che passeremo bene anche questa”!
Che bello! Questi sì, che sono “punti Coraggio”!!
La cosa che però dovrebbe farti più piacere è che il Coraggio può essere incentivato, se le scelte di investimento seguono questa catena:
Perchè:
- i valori parlano delle cose a cui teniamo veramente (le nostre emozioni positive, quelle per cui vale la pena rischiare e avere coraggio nei momenti difficili)
- gli obiettivi sono punti di riferimento che ci indicano la strada.
Invece, se:
Senza queste guide, diventa molto più complesso alimentare il Coraggio dei nostri clienti nel tenere la barra dritta.
La conseguenza è che in giorni come quelli che stiamo vivendo, sarà una reazione istintiva per alcuni, dimenticarsi che quasi sempre le cose che vogliamo, si trovano dall’altra parte della Paura!
Aiutiamoli, quindi, a superare il muro!
* I nomi sono di fantasia, ma la storia è vera.