Il tempo scorre più velocemente in montagna e più lento in pianura*.
Strano? Eppure vero.
La differenza è molto piccola, ma usando degli orologi di precisone, si può misurare questa infinitesima differenza.
Ancor più strano è osservare che non sono solo gli orologi a rallentare: in basso tutti i processi sono più lenti.
Due gemelli, Pietro e Giovanni si separano; Pietro va a vivere in Val di Susa e Giovanni rimane a Milano. Ritrovandosi dopo anni, Giovanni avrà vissuto un po’ meno e sarà invecchiato una frazione di tempo in meno di Pietro. Per una volta l’aria salubre della montagna non ha la meglio sulla pianura padana 😉 …
In pratica: il pendolo del cucù di Milano è oscillato un numero inferiore di volte e anche le piante sul balcone di Giovanni sono più giovani di quelle del gemello.
Il tempo trascorre più lentamente in alcuni luoghi e più velocemente in altri.
Da bambino ne avevo coscienza in maniera soggettiva: il tempo scorreva lentissimo quando la professoressa doveva scegliere chi interrogare, ma volava veloce come un lampo quando dovevo fare la partita di calcetto con gli amici.
Invece pare che questo sia un fenomeno oggettivo!
Così scrivono gli studiosi della materia.
Pazzesco, vero? Ma perché succede questo?
Perché ogni corpo, in base alla sua massa, rallenta il tempo nelle sue vicinanze.
Dal momento che la Terra ha una grande massa, è quindi capace di rallentare in maniera misurabile il tempo vicino a sé: più si è in pianura (e quindi più vicini al suo centro) più si percepisce questa differenza.
Per questa ragione Giovanni, il milanese, invecchia meno in pianura.
La cosa strana è che è sempre a causa di questo rallentamento del tempo che i corpi cadono. Dove il tempo scorre uniforme, nello spazio ad esempio, i corpi fluttuano senza cadere.
Quindi:
- le cose cadono verso il basso perché in basso il tempo è rallentato da una forza: la massa della Terra;
- se volessimo liberarci di questa forza che ci spinge verso il basso, dovremmo allontanarcene abbastanza da arrivare in un luogo in cui il tempo scorre uniformemente (lo spazio).
La fisica del tempo non è molto diversa dalla fisica del tempo degli investimenti.
Se sostituissimo la massa della Terra con le emozioni, e in particolare con la paura e col rimpianto, il meccanismo sarebbe molto simile.
Mi spiego meglio:
- Fisica del tempo: quanto più grande è la massa, tanto più lento è il tempo e tanto più forte è la forza che ci spinge verso il basso;
- Fisica del tempo degli investimenti: quanto più forti sono le emozioni, tanto più è lento il tempo (il tempo vissuto in quelle situazioni si dilata) e tanto maggiore è la forza che ci porta verso il basso, cioè a voler agire comunque.
Quindi anche nel caso della fisica del tempo degli investimenti, per evitare di cadere rovinosamente, cosa dovremmo mettere in atto? Dovremmo trovare un meccanismo che bilanci o neutralizzi la forza (emozioni) che spinge verso il basso.
Come vi ho raccontato in altri articoli**, le emozioni positive che prendono forma insieme agli obiettivi di vita dei clienti, potrebbero essere viste come pianeti che attraendoci verso di loro, allontanano dalla paura e dal rimpianto.
Nel processo Goal Based possiamo però utilizzare un’altra pratica molto utile per bilanciare o neutralizzare le forze emotive.
Questo strumento si chiama Simulazione Monte Carlo***. Questo metodo pone l’attenzione non tanto sul rendimento dell’investimento, quanto sulla probabilità di raggiungere l’obiettivo che quell’investimento si propone.
Perché è importante ragionare in termini di probabilità?
Per prima cosa, non perché questo strumento abbia la capacità di darci l’hybris di prevedere il futuro, ma piuttosto perché, se calcolato nel giusto modo, può rappresentare una bussola molto utile per costruire un progetto. Secondariamente, utilizzare come bussola una simulazione Monte Carlo consentirà di fare manutenzione al piano nel tempo, in modo da non essere troppo attratti dalla paura e dal rimpianto.
Andiamo per gradi.
Come calcolare nel modo giusto la probabilità di raggiungere un investimento?
Poniamo che il cliente Mario, insieme al suo consulente, decida di voler costruire una rendita integrativa lorda alla sua pensione di circa 2.000 euro al mese.
Per far questo deve accumulare un capitale prima della pensione (in 15 anni) pari a circa 485.000 euro. Stabilito l’obiettivo, deve definire quanto patrimonio presente o futuro può dedicare al raggiungimento del suo obiettivo.
Mettiamo che:
- abbia già accumulato in un fondo pensione circa 200.000 euro;
- versi regolarmente ogni anno in questo fondo circa 3.500 euro;
- il suo profilo di rischio dell’investimento sia bilanciato (50% obbligazioni e 50% azioni);
questo significa che la probabilità di raggiungere il suo obiettivo sarà del 40%****.
Questa probabilità diventa più attendibile, però, se la stima dei rendimenti delle asset class, e quindi del portafoglio, guarda alle prospettive future e non solo ai dati passati dei mercati finanziari.
Perché la metodologia sia valida, occorre quindi che la simulazione Montecarlo tenga conto di una serie di fattori:
Tornando al nostro caso, abbiamo detto che il progetto di Mario ha il 40% di probabilità di raggiungere l’obiettivo.
Cosa significa in pratica?
- Mario dovrà utilizzare circa 252.500 euro del suo patrimonio (200.000 iniziali e 52.500 frutto del versamento di 3.500 per 15 anni);
- il mercato dovrà aggiungere 232.500 euro in 15 anni;
in pratica il rendimento obiettivo dovrà essere pari a circa il 4,8%.
È evidente che il rendimento del progetto è troppo ambizioso rispetto a quello che il modello pensa si possa ottenere con il 50% di probabilità (scenario mediano). Per tale scenario, infatti, il rendimento del modello è più vicino al 4% che al 4,8%. È proprio per questa ragione che infatti, la probabilità di raggiungere l’obiettivo scende al 40%!
Con questa informazione di partenza, chi accetterebbe di iniziare un progetto così?
Direi non molti. Difatti il consulente di Mario, pone l’accento sul fatto che occorrerà incrementare la probabilità di raggiungere l’obiettivo.
Mario è d’accordo. Ma come?
Dal momento che Mario non vuole aumentare il rischio dell’investimento, basterebbe utilizzare parte del patrimonio che in questo momento è “parcheggiato”, magari a breve termine, senza alcun obiettivo specifico.
Spesso infatti, una buona parte del patrimonio dei nostri clienti che non ha una chiara collocazione in termini di obiettivi viene investito in questa maniera.
Per portare le probabilità dalla nostra parte, quindi, Mario e il suo consulente decidono di dedicare a questo obiettivo un patrimonio aggiuntivo di 40.000 euro (oppure un flusso maggiore, in base alle disponibilità del cliente).
In questo modo le probabilità salirebbero al 60%, valore molto migliore rispetto al 40% iniziale. Tradotto in termini di rendimento, adesso il progetto punterebbe ad un 3,7% e non più al 4,8%.
È chiaro che questo è solo un esempio, ma è molto utile per capire quanto la simulazione Monte Carlo possa aiutare a definire nel dettaglio il punto di partenza di un progetto e, allo stesso tempo, aumentare le probabilità di muoversi nella giusta direzione.
Si sa però che negli anni le cose cambiano. Durante la vita dell’investimento poter ricalcolare dinamicamente le probabilità, sarebbe veramente utile per accrescere la probabilità di raggiungere l’obiettivo.
Ecco cosa fare. Torniamo al caso del nostro amico Mario. Siamo agli inizi degli anni 2000, e Mario ha programmato di andare in pensione nel 2015.
A questo punto le cose sarebbero potute andare così*****:
In conclusione, voler puntare ad accrescere le probabilità di raggiungimento del nostro obiettivo:
- spinge ad essere più prudenti in fase di implementazione del progetto di investimento;
- fornisce un’utile bussola sull’azione da implementare durante il viaggio verso l’obiettivo.
In questo modo, il tempo potrebbe rallentare meno quando saremo in prossimità di emozioni forti e, parallelamente, potrebbe dare una mano a non far precipitare le situazioni alla stessa velocità di prima.
Avendo come bussola le probabilità di raggiungimento di un obiettivo, avremo uno strumento addizionale molto efficace per tenere a bada le nostre emozioni.
*”L’ordine del tempo”, Carlo Rovelli Adelphi 2017
** https://goalbasedinvesting.it/paura-e-coraggio-in-consulenza-finanziaria/
https://goalbasedinvesting.it/il-tempo-del-rimpianto/
*** Simulazione Monte Carlo è una simulazione probabilistica di un fenomeno reale che tiene conto di 10.000 differenti scenari. La riaggregazione probabilistica di tali scenari fornisce una stima più attendibile del fenomeno.
**** Calcolo effettuato con l’AllianzGI Goal Pension Index.
*****Esempio tratto e rielaborato da Ortec Finance “Boost the added value of advice with goal monitoring”