Tempo: ultima frontiera

Supponiamo che nell’universo esistano delle civiltà avanzate che hanno perfezionato l’arte di viaggiare nel tempo* (i cosiddetti “crononauti”).

Se così fosse, potremmo avvertirne la presenza guardando al nostro sistema finanziario globale.

Infatti, chi avesse la possibilità di fare questi viaggi, potrebbe decidere di fare degli arbitraggi temporali in modo da diventare così ricco da creare un problema serio di tenuta dell’intero sistema.

Facciamo un esempio**.

Il crononauta sig. Saltatempo decide di investire oggi, a un tasso di interesse positivo, diciamo 1.000 euro su uno strumento di investimento che paga il 3% all’anno per i successivi 10 anni. Alla fine dei 10 anni l’ammontare accumulato sarebbe pari a 1.000*(1,03)^10 = 1.342,92 euro.

A questo punto però, il nostro “canguro temporale” non ha bisogno di aspettare 10 anni perchè può andare nel futuro, prendere i 1.343,92 euro e tornare indietro per reinvestire la somma al 3% per i successivi 10 anni. In questo modo otterrebbe 1.343,92*(1,03)^10 = 1.806,11 euro. Inutile dire che il sagace Saltatempo può ripetere il giochino (che pare rendere particolarmente bene) una serie infinita di volte, portando l’importo iniziale dei 1.000 euro ad una cifra grande quanto desidera. Insomma, la macchina del tempo diventerebbe a tutti gli effetti una vera e propria “macchina da soldi”.

Se le autorità finanziarie si trovassero di fronte ad una situazione simile, avrebbero un unico modo per evitare il collasso del sistema finanziario globale, quello di portare i tassi a zero e mantenerli inchiodati lì per sempre.

Lo stesso ragionamento ovviamente potrebbe applicarsi ai Casinò e ad altre forme di gioco d’azzardo: se conosco il futuro posso fare scommesse certe.

Potrebbe sembrarvi un esempio stravagante, ma il fatto che i tassi di interesse nella storia siano stati quasi sempre positivi ci fornisce una dimostrazione sperimentale che:

  • o i viaggi nel tempo non sono ancora possibili;
  • oppure i crononauti non sono interessati ad arricchirsi grazie al nostro sistema finanziario.

Tutte e due i casi aprono alla chiara conclusione che ad oggi non c’è traccia della presenza sul mercato di un operatore (terrestre o extra-terrestre) che abbia abilità tecniche o psichiche tali da poter:

  • accumulare ricchezze vastissime;
  • mantenerle nel tempo;
  • dominare il mondo.

In altre parole, sembrerebbe che non esistano “pasti gratis”.

“Pasti gratis” era un cartello di richiamo, molto comune nella seconda metà dell’Ottocento, all’entrata dei saloon americani.

Con questa scritta i proprietari dei locali attraevano gli avventori, ai quali veniva richiesto di pagare la sola bibita, in cambio di un pranzo totalmente gratuito.

L’usanza cadde in disuso quando alcuni gestori furono citati per pubblicità ingannevole. L’imbroglio infatti stava nel fatto che le pietanze offerte erano così salate, da obbligare l’avventore ad ordinare da bere più volte, spendendo una cifra che, a conti fatti, avrebbe coperto ampiamente il costo dell’intero pranzo.

Discutere di “pasti gratis” in finanza vuol dire parlare di Harry Markowitz.

Al premio Nobel infatti viene riconosciuta la famosa espressione: “la diversificazione è l’unico pasto gratis nella finanza”. Frase, non totalmente corretta, che circola ancora oggi in alcuni post o siti.

Invece, a ben guardare, la realtà di questi giorni, è l’ennesimo esempio tangibile che i “pasti gratis” non esistono neanche con la diversificazione.

Questo per il semplice motivo che le correlazioni delle asset class “core” (quelle principali con cui si diversifica un portafoglio) non sono stabili nel tempo.

Lo vediamo empiricamente nei dati storici (vedi grafico qui sotto), lo abbiamo sperimentato in passato e lo stiamo sperimentando tutt’oggi.

correlazione tra S&P500 index e US treasuries

Con questo, ovviamente, non voglio dire che la diversificazione abbia poco valore. Ci mancherebbe altro! La diversificazione è come un vaccino: ci protegge dalla malattia grave (le perdite non recuperabili su gran parte del nostro portafoglio), ma non ci assicura di non prendere la malattia (ovvero che il valore del portafoglio si riduca oltre le nostre aspettative).

Come contrastare, quindi, la mancanza di diversificazione?

Solo ed esclusivamente facendo chiarezza sul tempo!

Parafrasando il capitano Kirk di Star Trek: oggi siamo di fronte alla nostra vera ultima frontiera, il Tempo***!

Il tempo è l’unica variabile che potrebbe:

  • rimettere a posto le correlazioni tra le asset class e la diversificazione;
  • restituirci i valori che oggi corrono al ribasso.

Fare chiarezza sul tempo, per quanto mi riguarda, significa collegare il denaro investito alle linee temporali delle nostre vite****:

eventi sulla linea del tempo e possibili digressioni legate a eventi possibili

Sarà questo collegamento a chiarire i tempi. E i tempi, a loro volta, detteranno le strategie di investimento e di manutenzione delle stesse.

Il tempo sembrerebbe, quindi, l’unico vero “pasto gratis” della finanza. Un pasto non salato e non costoso che potrebbe renderci soddisfatti.

Tutto risolto allora, no?

Non proprio. Come nel caso della diversificazione, neanche questo è del tutto vero.

Tenere il tempo negli investimenti non è gratis. Ci vuole spesso uno sforzo emotivo e psicologico non indifferente.

Quindi se di “pasti gratis” in finanza non c’è ombra, non ci resta che lavorare seriamente affinchè, grazie ad una seria pianificazione goal based, il tempo diventi almeno il “pasto meno costoso” da offrire ai nostri clienti.

Vi lascio con questo augurio e vi auguro delle rilassanti e rigeneranti ferie estive.

A presto!

*Questa possibilità non è per nulla in discussione per quanto riguarda i viaggi nel futuro. Le teorie di Einstein ne hanno descritto in modo chiaro la possibilità. I viaggi nel passato sono invece tutt’altra faccenda. In questo caso si entra nei cosiddetti paradossi che modificano il passato.

**Riflessione tratta da un articolo di Marc Reinganum “Is Time Travel Impossible? A Financial Proof”, Journal of Portfolio Management 1986

***La frase originaria era: “Spazio ultima frontiera!”

**** I cerchi in verde evidenziano alcune tappe importanti della vita di un uomo o di una donna. Le linee tratteggiate e i cerchi senza colore, danno invece l’idea degli altri eventi che possono accadere.

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