Lanciarmi nella nuova avventura di Goal Based Investing Italia è stata una decisione dettata da una riflessione sui valori in cui credo.
Rischiare e scommettere di investire in qualcosa in cui vedevo (e vedo) grande valore per me e per gli altri, era diventato davvero prioritario.
Ovviamente prevedere quello che sarebbe successo dopo, non era (e non è) in mio potere.
A causa della pandemia, oggi, milioni di persone nel mondo si trovano di fronte ad una scelta simile alla mia.
Il New York Times* ha chiamato questo nuovo trend YOLO** ECONOMY.
YOLO è un acronimo che sta per You Only Live Once, ovvero Si Vive una Volta Sola!
L’articolo del NY Times cita una recente ricerca Microsoft*** dalla quale emerge che più del 40% della forza lavoro globale starebbe pensando di lasciare il proprio datore di lavoro attuale nel corso dell’anno.
In Italia**** tale percentuale sarebbe intorno al 33%.
La pandemia ha avuto l’effetto di far riflettere le persone sul proprio “Perchè”!
Prendere coscienza del GAP che esiste tra le cose a cui tieni veramente e le cose che fai, è diventato un fatto non più ignorabile o rimandabile.
Nell’articolo del NY Times c’è una testimonianza che mi ha colpito più di tutte: quella di Brett Williams, 33 anni, avvocato di Orlando – Florida.
Brett ha avuto la “folgorazione YOLO” durante una Zoom call con clienti lo scorso febbraio:
“Mi sono reso conto che ero seduto al bancone della mia cucina 10 ore al giorno e mi sentivo infelice. Ho solo pensato: ‘Cosa ho da perdere? Potremmo morire tutti domani’”.
Così si è licenziato, lasciandosi alle spalle una posizione da partner e uno stipendio da grande azienda, per accettare un lavoro in una piccola azienda e passare più tempo con sua moglie e l’amato cane.
“Cosa ho da perdere?”
“Potremmo morire tutti domani!”
Queste parole mi hanno richiamato alla mente quelle di Laura Carstensen*****:
“Quando riconosciamo che non abbiamo tutto il tempo del mondo, vediamo più chiaramente le nostre priorità. Facciamo meno attenzione alle questioni futili. Assaporiamo la vita. Apprezziamo di più, siamo più aperti alla conciliazione. Investiamo di più in parti della vita emotivamente importanti, e la vita migliora, e siamo più felici ogni giorno. “
L’enorme esperimento sociale che stiamo vivendo tutti insieme, così doloroso in termini di perdita di vite umane, include anche un enorme impatto emotivo che, silenziosamente, rimescola il sentire comune.
La Carstensen, continua:
“Quando siamo giovani esploriamo, ci buttiamo, e siamo soggetti ad esperienze positive e negative. Impariamo surfando l’incertezza delle relazioni e della vita.
Quando ad un certo punto ci rendiamo conto che non vivremo in eterno, allora cambia il nostro punto di vista e diventiamo meno propensi ad esplorare. Ci concentriamo sulle cose che abbiamo imparato, che ci danno soddisfazione, serenità, più felicità. Siamo meno propensi a rischiare!
Le persone che sentono come il loro tempo non è eterno hanno un futuro legato agli affetti!”
La pandemia ha anticipato e ampliato ciò che avviene naturalmente nel periodo della vecchiaia: percepire che non siamo eterni.
Questa “epifania” ha scatenato in Brett, e in milioni di persone al mondo, una spinta a favore:
- di un maggior tempo da dedicare agli affetti;
- di un bisogno di cambiamento (legato ai valori) percepito, stavolta, come poco rischioso! (Paradossalmente questo ultimo effetto è contro-intuitivo rispetto al pensiero pre-pandemia: “abbandonare un lavoro di prestigio e ben remunerato, per uno meno remunerato e meno prestigioso” era considerato un azzardo vero e proprio!)
Dal momento che questo periodo è realmente eccezionale, potresti anche tu pensare di trasformarlo in una grande opportunità per accompagnare le persone a compiere scelte adeguate in tema di patrimonio e di risparmio.
Tutti siamo diventati molto più attenti nei confronti di:
- una vita migliore dal punto di vista affettivo;
- una maggiore solidarietà verso la comunità in cui viviamo (metto a disposizione ciò che so fare);
- una maggiore connessione tra vita e lavoro (non possiamo tenere separate le due cose: il lavoro è vita!).
Concordiamo tutti, che questi 3 punti coinvolgono intimamente la pianificazione del patrimonio delle persone.
La conseguenza, forse subito non così evidente, è che la pianificazione classica basata sul ciclo di vita, non è più sufficiente!
La presa di coscienza del divario tra ciò che sono e ciò che vorrei essere non arriva più con la maturità anagrafica. Un numero sempre maggiore di persone desidera mettere ordine nella propria vita “hic et nunc”. Senza rimandare!
Allora potrebbe accadere che il divario tra quello che tu, consulente, reputi corretto per i tuoi clienti in base alla classica teoria del ciclo di vita coincida sempre meno con ciò che essi vogliono o credono meglio per loro. A qualsiasi età!
Adesso hai la chance di affrontare questo divario, sfruttando il bisogno di agire in coerenza con i valori (YOLO).
Quando andrai dal tuo prospect, organìzzati in modo da comprendere subito se anche lui è uno dei “YOLO people”.
Punta a fare un gran Discovery Meeting!
Io non ci penserei due volte.
Oggi è la fase a maggior valore dell’intero processo!
*https://www.nytimes.com/2021/04/21/technology/welcome-to-the-yolo-economy.html
**YOLO è un acronimo reso celebre dal rapper Drake circa 10 anni fa. Oggi è il motto di chi sta riflettendo, lavoratori e non, sulla loro vita e sul “perchè”.
***Stima effettuata su 31.000 intervistati in 15 differenti paesi, https://www.microsoft.com/en-us/worklab/work-trend-index/hybrid-work
***** Psicologa dell’Università di Stanford. Famoso il suo Ted Talk “Le persone anziane sono più felici”, https://www.ted.com/talks/laura_carstensen_older_people_are_happier?language=it